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L’editore parlò coi miei responsabili e iniziò l’avventura: Eurosport, Si Live 24 fino ad arrivare alla conduzione di Solo Calcio. Ho solo un monito, che tali errori non vengano mai più commessi, juventus maglia 2024 che il Vajont serva da lezione a tutti e per sempre. Nell’intermezzo, qualche pasta piccola per distrarre il palato. Per giunta ha impedito agli scioperanti il rientro in fabbrica». La Corea, che fino a questa edizione non aveva mai vinto neanche una gara di Coppa del mondo, è così giunta in semifinale, prima squadra asiatica a classificarsi tra le prime quattro in un Campionato mondiale. In quattro anni il Mantova è passato dalla quarta serie all’Olimpo del calcio. L’epopea del «Piccolo Brasile» comincia nel 1955-1956: una bella favola, che proietta i virgiliani dall’inferno all’olimpo del calcio italiano. Altro «deus ex machina» di questa squadra straordinaria fu Italo Allodi, giunto a Mantova da Suzzara (sua città d’adozione) nelle vesti di calciatore ed affermatosi poi come il primo, vero general manager italiano.
Anni dopo arriva un importante sponsor, la ditta petrolifera Ozo, che è proprietaria della raffineria sorta alle porte della città. L’anno dopo la squadra riesce a salvarsi grazie anche alle prestazioni del difensore tedesco Karl-Heinz Schnellinger, alle parate del giovane Dino Zoff e grazie al bomber Piero Avanzi nonche ex allenatore del San Lazzaro. Nel corso della stagione al timone dirigenziale passa Romano Freddi: i biancorossi, nonostante un attacco superlativo (Frutti e Dri su tutti), si salvano nell’ultima partita grazie ad un 5-0 rifilato alla Cremonese. Nella stagione 1960-1961, solo il Venezia arriva davanti ai biancorossi, forte di una contestata vittoria (3-2) casalinga. In Serie C, stagione 1958-59, a poche giornate dal termine il Mantova è secondo, dietro al Siena. Siamo al 1966-1967. Il 1º giugno 1967 all’ultima giornata al Martelli scende l’Inter, una settimana dopo la sconfitta in finale di Coppa dei Campioni a Lisbona ed esce sconfitta anche dal Mantova perdendo lo scudetto. Alcuni anni più tardi inizia la discesa, causata soprattutto da motivi finanziari, ma anche da una riforma dei tornei che nel 1948 fa ritornare la Serie B a girone unico, divisa maglia juve 2024 causando la caduta in C dei virgiliani.
La squadra resta comunque competitiva e lo dimostra il fatto che nella stagione 1951-1952, grazie a un secondo posto nel girone B, riesce a qualificarsi al nuovo campionato di Serie C a girone unico evitando la retrocessione nella nuova IV Serie. Se rapida è stata la scalata dalla Quarta Serie alla Serie A, ancora più veloce la discesa: in 14 mesi la squadra biancorossa si ritrova in Serie C. In Serie B, all’ultima giornata, il Mantova è a pari punti col Brescia e lo scontro diretto con le rondinelle si gioca al Martelli: il Brescia passa subito all’inizio con un gol di Marino, nella ripresa i virgiliani riescono solo a pareggiare grazie ad un rigore di Panizza. La sicurezza matematica della promozione in Serie A giunge alla terzultima gara, vinta 2-0 in casa col Brescia. Nella penultima gara in casa della stagione, Trastevere-Cassino, avviene un fatto singolare: l’arbitro Francesco Cusumano di Caltanissetta si fa male ed è costretto a sospendere la contesa al 17º della ripresa sul punteggio di 2-0 per i romani. A illustrarne i contenuti è stato Nicola Tolomei, uno dei volti nuovi della stagione che sta per iniziare: bolognese di nascita e foggiano di adozione, Tolomei è l’amministratore unico di Sport&Ideas srl, nuovo partner della società, specializzata in marketing, già official advisor tra gli altri di Aprilia Racing Motogp e della Lega Nazionale Pallacanestro, che con il Foggia calcio fa il suo ingresso ufficiale nel mondo del calcio.
Giocatori importanti di questo periodo sono stati il goleador Paolo Erba (che nella stagione 1956-1957 si laurea capocannoniere della serie cadetta con 16 reti) e Ivo Cocconi, che in quegli anni colleziona 308 presenze con la maglia crociata. Nella stagione 1967-1968, il Mantova viene retrocesso in Serie B. Gustavo Giagnoni salva la squadra e l’anno dopo arriva quarto ad un solo punto dalla promozione. A questa squadra sono legati indissolubilmente alcuni grandi personaggi. Anche per quanto riguarda i nomi e numeri, sono state utilizzate maglie con tre caratteri differenti in giallo fluo e bianco. «Il direttore del carcere di Rebibbia, il gendarme dottor Giovanni Castellano, i suoi due vicedirettori, Vincenzo Barbera e Renato Ricci, (che avevano presenziato di persona al pestaggio dei detenuti per accertarsi che le botte andassero a segno), alcuni sottufficiali e numerose guardie carcerarie, sono stati indiziati del reato di lesioni per aver sottoposto più di 45 detenuti al massacro di botte e di manganellate della notte del 12 luglio scorso. Nel 2015 si tiene una mostra a Tel Aviv, «The World of Diesel», per il ventesimo anno di presenza dell’azienda in Israele; viene anche inaugurato un nuovo flagship store.