Maglia cagliari calcio 1920
Matteo Gianni, Il calcio a Pordenone. Io ho vissuto un calcio in cui c’erano dei liberi che tracciavano una riga vicino all’area di rigore e dicevano “se la superi ti spacco”. L’unico sopravvissuto fu l’agente Antonino Vullo, scampato perché al momento della deflagrazione stava parcheggiando uno dei veicoli della scorta. Antonino Caponnetto, che subito dopo la strage aveva detto, sconfortato, «È finito tutto», intervistato anni dopo da Gianni Minà ricordò che «Paolo aveva chiesto alla questura – già venti giorni prima dell’attentato – di disporre la rimozione dei veicoli nella zona antistante l’abitazione della madre. Ma la domanda era rimasta inevasa. Ancora oggi aspetto di sapere chi fosse il funzionario responsabile della sicurezza di Paolo, se si sia proceduto disciplinarmente nei suoi confronti e con quali conseguenze». L’orazione funebre fu pronunciata da Antonino Caponnetto, il vecchio giudice che aveva diretto l’ufficio di Falcone e Borsellino: «Caro Paolo, la lotta che hai sostenuto dovrà diventare e diventerà la lotta di ciascuno di noi».
La facoltà universitaria di giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia intestò una delle sue aule più suggestive di Palazzo dei Mercanti ai giudici Falcone e Borsellino. Alla memoria del magistrato italiano furono intitolate numerose scuole e associazioni, nonché (insieme all’amico e collega) l’aeroporto internazionale «Falcone e Borsellino» (ex «Punta Raisi», Palermo), l’aula principale (aula I) della facoltà di Giurisprudenza alla Sapienza – Università di Roma e l’aula del consiglio comunale della città di Castellammare di Stabia. Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato a Villagrazia di Carini con la moglie Agnese e i figli Manfredi e Lucia, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D’Amelio, dove vivevano sua madre e sua sorella Rita. Il 24 luglio circa 10 000 persone parteciparono ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato: la moglie Agnese, infatti, accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, e volle una cerimonia privata senza la presenza dei politici), celebrati nella chiesa di Santa Maria Luisa di Marillac, disadorna e periferica, dove il giudice era solito sentir messa, quando poteva, nelle domeniche di festa.
La salma riposa nel Cimitero di Santa Maria di Gesù a Palermo. Il Livorno chiuse terzo, alle spalle di Palermo e Cagliari. Il 25 giugno Borsellino aveva avuto un incontro riservato con il colonnello Mario Mori e l’allora capitano Giuseppe De Donno presso la caserma «Carini», lontano dalla Procura: secondo quanto dichiarato da Mori e De Donno ai magistrati, Borsellino si limitò a parlare con loro del dossier soprannominato «Mafia e Appalti» trasmesso dal ROS alla Procura di Palermo di cui il giudice s’interessava nonostante non avesse ricevuto la delega d’indagine. Il Leone dello stemma federale “esce” dal crest e viene integrato nella maglia, con una splendida grafica “a mosaico” tono su tono. Poi, la seconda maglia, quella da trasferta, indossata dalla Juventus quando gioca in trasferta in questa stagione e quindi fuori dall’Allianz Stadium, è il principale colore bianco crema. La curiosità è che non presenta le classiche strisce, ma è di un solo colore. Dall’altro lato, sul colore rosso spiccano le linee gialle che formano delle figure in omaggio a YNWA, ovvero al motto “You’ll Never Walk Alone”. I colori sociali sono il bianco e il rosso.
Sono escluse le stagioni antecedenti il 1921 e l’annata 1953-1954, in cui lo Spezia partecipò ai tornei del Comitato Regionale Ligure. In 76 stagioni sportive disputate dall’esordio a livello nazionale nel 1934. Sono escluse le stagioni 1956-57, 1958-59, 1986-87, dal 2010 al 2012, e 2013-14, maglia.juve 2024 nelle quali il Potenza ha partecipato ai tornei del Comitato Regionale Lucano. A volere quel design così particolare fu Daniel Hechter, presidente a metà anni Settanta, poco dopo la fondazione del club: Hechter era uno stilista proprietario di un’azienda di abbigliamento, ma per quella maglia la sua ispirazione più vicina arrivò dal mondo del calcio, e in particolare dalla divisa dell’Ajax. Il Presidente della Repubblica venne tirato fuori a stento dalla calca, venne spintonato anche il capo della polizia. Qualche giorno prima, i funerali dei cinque agenti di scorta si erano svolti nella Cattedrale di Palermo, ma all’arrivo dei rappresentanti dello Stato (compreso il neo presidente della Repubblica Italiana Oscar Luigi Scalfaro), una folla inferocita sfondò la barriera creata dai 4 000 agenti chiamati per mantenere l’ordine, mentre la gente, strattonando e spingendo, gridava: «Fuori la mafia dallo Stato».
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